Pregiato, morbido, radioso, elegante e versatile: il cashmere è davvero il re dei filati. Un capo di elevata qualità può durare diverse stagioni anche se maltrattato, ma in virtù delle sue nobili origini, perché non imparare a prendersene cura e goderselo per molti anni?
Il pilling è un fenomeno naturale che si verifica sui capi in lana e cashmere con la comparsa di pallini (pills) sulle maglie. Non è quindi un indice di bassa qualità del filato, come spesso erroneamente si pensa, ma è comunque visivamente sgradevole. Perciò è importante sapere come ridurre il pilling per portare con orgoglio i propri capi il più a lungo possibile.
Prima di parlarne, spieghiamo perché si verifica il pilling.
Le fibre della lana e ancora di più quelle del cashmere sono tanto pregiate quanto delicate.
La tendenza a formare pallini è naturale, ma è accentuata quanto più il capo è morbido e leggero.
Il motivo è semplice: un capo ottenuto con dei filati maggiormente ritorti (quindi più pesante e per questo più costoso) avrà delle fibre più chiuse e fitte che danno poca possibilità ai pallini di spuntare fuori, mentre un capo ottenuto con filati poco ritorti (quindi più leggero, adatto alle mezze stagioni, più morbido e più gonfio) avrà maggiore occasione di sviluppare pills. Questo succederà inevitabilmente per ogni capo in lana fine e cashmere, ma siccome è possibile gestire e controllare il fenomeno pilling, non è su questo che bisognerebbe basare la scelta del proprio capo.
Esiste anche una scala che misura la resistenza al pilling di un capo e va da 1 a 5. Un buon capo in cashmere avrà una resistenza tra 3 e 4, poiché è inutile sacrificare la morbidezza (anche per i capi più pesanti), in virtù del fatto che il pilling si verificherà in ogni caso ed è comunque prevenibile e risolvibile!
Esistono persino delle lavorazioni che consentono alla maglia di non produrre pallini.
Ci sono due tecniche molto diffuse:
-mischiare il 5% di elastomeri al filato di cashmere, che restringono le fibre di quest’ultimo impedendo quasi totalmente il pilling
-rivestire il filato di cashmere con emulsioni al silicone (applicate tramite apposito lavaggio) che letteralmente incollano le fibre su loro stesse.
Entrambe le procedure, però, presentano un grosso svantaggio: sacrificare la qualità per l’estetica.
Infatti, elastomeri e siliconi, oltre che essere dannosi per la pelle, producono una sgradevole sensazione al tatto e potrebbero aumentare la sudorazione e gli odori. Svantaggi totalmente ingiustificati considerato che il pilling è perfettamente gestibile.
In conclusione, alterare le fibre del cashmere al solo fine di non avere pallini è inutile e dannoso. Il consiglio di Martus è quello di privilegiare la qualità, facendo attenzione a riservarle il giusto trattamento nel tempo.